lunedì 9 maggio 2011

Avanzata a colpi di Videopoker a Ponticelli

Un’avanzata in stile napoleonico, azioni da guerra lampo da compiere nel silenzio e, una penetrazione discreta, graduale ma dall’efficacia notevole. E’ la colonizzazione del business dei videopoker e delle slot machine nella zona orientale di Napoli da parte del clan Mazzarella, un’avanzata costante che potrebbe aprire nuovi scenari nella mappatura geopolitica della criminalità organizzata. Un business da capogiro, affari dai troppi zeri che fanno gola a molti specie in questo momento nel quale il sodalizio criminale dei Sarno di Ponticelli appare snervato e dissanguato dalla scure dello Stato che, attraverso l’azione incessante di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza sembra aver  indebolito cronicamente se non debellato completamente l’azione del clan. E’ in questo contesto che si inserisce l’azione di infiltrazione criminale degli uomini del rione Luzzatti che sembrano aver occupato le caselle lasciate aperte dopo gli arresti, i successivi pentimenti, le perquisizioni  e le confische di beni “subite” negli ultimi mesi dai Sarno.
Ponticelli, Lotto zero, Cercola e gli altri piccoli comuni ad est del capoluogo partenopeo, luoghi che fino a poco tempo fa obbedivano alla logica criminale e alle direttive impartite dalla cosca capeggiata da Ciro Sarno il sindaco, la cui parola era qui vera e propria legge, sembrano essere adesso à la mercè di altri. I Mazzarella, del resto, già in passato hanno dimostrato una straordinaria capacità di inserirsi attraverso i propri uomini là dove il tessuto criminale delle cosche cosiddette autoctone appariva notevolmente indebolito. E’ successo così nella zona del Pallonetto di Santa Lucia, a Forcella e tra i vicoli del centro storico e lo stesso scenario sembra ripresentarsi ora a scapito del sodalizio (i Sarno appunto) che ha nel Rione De Gasperi la propria roccaforte. In questo senso il business dei videopoker e delle macchinette elettroniche è veicolo di questi tentativi di colonizzazione. Vi è da aggiungere poi che ciò che sta accadendo nella zona orientale di Napoli non costituisce un fatto isolato ma si inserisce in una strategia di respiro più ampio che vede i clan del napoletano, e i Mazzarella in particolare, in marcia costante verso i territori della provincia, una marcia tesa alla conquista del mercato dei videopoker. Strategia che ha pagato, e bene, a San Giorgio a Cremano dove i bar e i circoli ricreativi si sono visti costretti a cedere alle “pressioni” criminali dei gregari dei Mazzarella- D’Amico. Disegno criminale che punta anche più a sud, ad Ercolano, dove i partenopei hanno cominciato ad intralciare il lavoro dei clan locali, gli Ascione e i Birra. L’avanzata dei Mazzarella nel regno che fu di Ciro Sarno sembra rispondere alla logica dell’accordo. Sì perché anche se il vecchio padrino insieme ad altri fratelli (Vincenzo e Giuseppe) è passato dalla parte dello Stato, un altro fratello Luciano è rimasto irremovibile sulla sua scelta di vita criminale aprendo in tal modo anche una falla nella famiglia. Molti gregari e manovalanza sembrano aver appoggiato la scelta di quest’ultimo di non pentirsi e anzi, è ipotizzabile concretamente che una parte di questi elementi abbia cercato un accordo sottobanco con esponenti dei Mazzarella, intesa riguardante appunto il business sempre fiorente delle slot machine. Un fiume di miliardi da spartirsi che ridisegna la mappa del potere criminale.

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