Geni del male. Quando l’ingegno criminale ne sa una più del diavolo. L’ultima indiscrezione riguardante l’inventiva dei clan partenopei ha a che fare con il business a più zeri delle sostanze stupefacenti. Un business redditizio che, proprio per la gigantesca mole d’affari che porta ogni giorno nelle casse dei sodalizi criminali, ha bisogno sempre più di nuove tecniche e strategie di approvvigionamento e di distribuzione. L’arrivo e lo smistamento nelle varie piazze di spaccio della “polvere magica” (cocaina) e delle altre sostanze (eroina, haschish e marijuana su tutte) rappresentano un’operazione delicata che comporta rischi altissimi per i narcotrafficanti e per coloro impegnati in tale “commercio”.
In passato l’annuncio dell’arrivo della preziosa merce avveniva attraverso le cosiddette “chiamate”, cioè fuochi d’artificio che improvvisamente illuminavano le serate in alcuni quartieri ad avvisare affiliati e gregari, una tecnica via via sempre meno utilizzata visti i continui interventi delle forze dell’ordine tesi a smantellare questo particolare import-export del malaffare. Proprio per evitare altri intoppi alla catena di montaggio e alle “pubbliche relazioni” del narcotraffico alcuni clan del centro cittadino (San Carlo all’Arena e Poggioreale) e dell’area orientale (Barra, San Giovanni a Teduccio) hanno compiuto un “salto di qualità” notevole sperimentando una tecnica già proficuamente adottata dalla ‘Ndrangheta, una pratica che interessa direttamente le agenzie per le pompe funebri, un’inventiva ingegnosissima che potrebbe stravolgere gli equilibri e gli assetti criminali cittadini. Anche le cosche calabresi in passato hanno dovuto reinventare il business delle sostanze stupefacenti. Alcuni anni fa l’arrivo dei carichi di droga avveniva attraverso scritte con riferimenti biblici sui cartelli autostradali (Salerno - Reggio Calabria e autostrada ionica in primis). Negli ultimi tempi si sono cercate altre modalità di annuncio. E quest’ultime passano attraverso il campo di attività delle pompe funebri.
Si cercano agenzie compiacenti o che sono in odore di malavita: queste ultime fungono da tramite attraverso i manifesti mortuari che affigono ai muri. Quest’ultimi possono riguardare nomi fittizi, inventati, cioè persone in realtà mai esistite e quindi mai decedute, oppure persone decedute per davvero sul cui manifesto di morte ci sono riferimenti ad “amici affranti”, “amici di sempre” o “cugini tutti”. Riferimenti che puzzano di criminalità. Dietro questi nomi infatti molte volte viene indicata il tipo di droga arrivata, il taglio, la qualità e in molti casi anche il prezzo e la provenienza. E soprattutto viene indicato il luogo dove la droga arriverà. Una tecnica senza dubbio innovativa che non comporta rischi e che riduce al minimo le possibilità di contrasto per le forze dell’ordine. Intelligenze di livello superiori purtroppo prestate alla criminalità, segnali inequivocabili di una piovra camorristica che con i suoi innumerevoli tentacoli sfrutta ogni possibilità per arricchire la sua sete di potere.
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