venerdì 6 maggio 2011

Racket delle luminarie


Il Natale si avvicina sempre più e con esso l’atmosfera tipica di questa festa, considerata a ragione la più amata dai napoletani. Strade piene, una corsa sfrenata al regalo per le vie dello shopping e negozi addobbati da mille luci e colori. Non tutti sanno però che dietro questa manifestazione di festa si annida uno dei racket più redditizi della criminalità organizzata, un vero e proprio “pizzo morbido” che sa approfittare anche della ricorrenza più santa dell’anno. Parliamo delle estorsioni riguardanti le luminarie, le decorazioni luminose che “vestono” durante le festività strade e monumenti delle città. Napoli in questo non è mai stata da meno. Anzi. Solo che tale partecipazione si colora delle tonalità a tinte scure  di quel mostro tentacolare che è la camorra. Sì perché i sodalizi criminali di Napoli e della provincia “si regalano” il Natale non soltanto riscuotendo la terza rata del proprio mutuo personale (dopo quelle di Pasqua e della stagione estiva) ma invitando i commercianti e i piccoli esercenti “a fare un’offerta” per sistemare nelle strade cittadine le luminarie. In realtà una vera  e propria estorsione vecchia maniera che in questo Natale, che  già si annuncia gravemente colpito dalla crisi economica, sembra assestare un colpo durissimo all’economia cittadina. Già perché in barba alle difficoltà incontrate dai piccoli esercizi pubblici il tiro si è alzato. E notevolmente. Se negli anni passati la richiesta di “offerta” si attestava sui settanta/ottanta euro quest’anno la cifra richiesta è salita di oltre il 50%, un vero e proprio salasso che fa iniziare il Natale nel peggiore dei modi. Ogni zona deve far i conti con la morsa mortale di questa spada di Damocle che pende sulla testa della città. Stella- San Carlo all’Arena, San Lorenzo -  Vicaria, Secondigliano i quartieri maggiormente interessati dal fenomeno, quartieri non a caso dove l’economia cittadina segna il passo. Qui l’imposizione di questo leasing del malaffare ha compiuto un salto di qualità notevole, infatti per premunirsi da eventuali controlli di carabinieri e polizia, i clan redigono appositi documenti e li sottopongono agli esercenti che soggiacciono alla “loro legge” invitandoli di fatto ad apporre su di essi le loro firme o i loro timbri, quasi a voler dimostrare che questa raccolta fondi sia unicamente frutto dell’iniziativa dei commercianti. Un ingegno criminale di alto spessore che dimostra ancora una volta come la criminalità sappia fare business di alto lignaggio, inventandosi sempre nuove strade e sfruttando ogni possibile fonte di guadagno. Un racket, quello delle luminarie, che segna dunque un salto di qualità; un racket da sempre una vera piaga sociale non solo a Napoli. E’ di questa giorni la notizia che viene da Portici dove il sindaco, Vincenzo Cuomo, ha redatto un’ordinanza nella quale si vieta “la collocazione sui marciapiedi di stuoie e tappeti, piante ornamentali e quant’altro, compresa la installazione di sorgenti luminose esterne ai negozi e nelle strade”in pratica una misura resasi necessaria per la presenza di molti fenomeni estorsivi a danno dei commercianti. Le mani dei clan sulla città. Anche a Natale. Più che mai.

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